La vita è una pizza: una recensione

Quando ero più giovane, tre quattro anni fa, ascoltavo un programma di  Matteo Caccia su Radio24, un giorno gli ho chiesto l’amicizia su facebook e da lì, com’è come non è, non sono morta, ma ho incontrato Stefano D’Andrea.

Mimesi e scherzi a parte, a quel tempo Stefano, sulla sua bacheca Facebook, pubblicava a puntate un racconto che per me era abbastanza surreale e divertente, scritto bene e pure originale e da allora non ho mai smesso di seguirlo, soprattutto perché Stefano per me ha un gran pregio: è un ottimo comunicatore.

Quando ho scoperto che aveva scritto e pubblicato un libro sul sogno americano [1], avrei voluto comprarlo, ma a quei tempi non potevo permettermi nemmeno un bah, perciò non se ne fece nulla; poi un giorno, fra un trasloco e un cambiamento di vita (miei) inizia a scrivere di bambini (non suoi) e di progetti nuovi, qua e là anche di pallacanestro, di gatti e dei loro scrittori.

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E così un giorno di quest’anno pubblicano La vita è una pizza [2] e io devo decidere se leggerlo oppure no, perché lo stile di Stefano mi piace e il tema del libro sembra un po’ un mistero: sono i bambini o gli adulti? Oppure non ha importanza perché la posta in gioco è più alta?

Il libro è strutturato in capitoli brevi che possono fare storia a sé e al contempo formano un complesso organismo di sentimenti, ricordi e riflessioni ed è grazie a questo che lo sguardo del bambino e dell’adulto che sono in noi si intersecano creando molteplici punti di vista; La vita è una pizza, tra l’altro piacevolmente e sapientemente illustrato, è un libro per tutti nel senso che è dedicato a noi tutti, bambini di oggi e adulti di ieri, se mi permettete il gioco di parole.

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la sottoscritta all’età di tre anni fotografata dal suo papà

Quando ho iniziato a leggerlo volevo segnarmi i punti salienti, ma a un certo punto ho smesso, perché divertimento, emozione e commozione non mi hanno lasciato in pace un attimo e neanche quel senso di rivelazione, quando ho scoperto di sentirmi meno sola (e fortunatamente meno unica).

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Il capitolo che mi ha fatto piangere come una fontana 🙂

Se volete fare un dono a voi stessi o a qualcuno che stimate e amate, portategli La vita è una pizza e il suo universo di mamme, papà e figli che a volte siamo ognuno di noi.

[1] Lamerikano. Perché gli Stati Uniti hanno ancora qualcosa da sognare (e noi no), di Stefano D’Andrea, Angelo Colla Editore

[2] La vita è una pizza, di Stefano D’Andrea, Corbaccio 2015

Nelle librerie e su amazon

Stefano è anche l’ideatore di UAM (su tumblr) Umani a Milano (pagina facebook)

Aleksandra Semitaio

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Scienze, tecnologia, alimentazione, content marketing e social media sono le mie passioni. Suggestioni e progetti il mio motto. La cultura digitale non è tutto, ma la punteggiatura corretta è fondamentale. Se volete davvero commuovermi mostratemi un'astronave sullo sfondo degli anelli di Saturno o una burrata fresca di caseificio; non necessariamente in quest'ordine. Vedi tutti gli articoli di Ale

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